Perché gli insetti sono attratti dalla luce artificiale? Ecco la spiegazione scientifica

Durante le sere estive o nei luoghi illuminati artificialmente, chiunque avrà notato come numerosi insetti — in particolare falene, zanzare, e coleotteri notturni — tendano a radunarsi attorno alle fonti di luce. Questo fenomeno, da sempre osservato e spesso considerato curioso, ha suscitato numerose domande tra scienziati e appassionati della natura: perché gli insetti sembrano irresistibilmente attratti dalla luce artificiale? La risposta sta in una combinazione di processi evolutivi, comportamentali e percettivi che modulano il modo in cui questi animali si orientano nel buio.

Orientamento naturale e disorientamento causato dalla luce artificiale

Da un punto di vista evolutivo, gli insetti notturni si sono adattati a vivere in ambienti dominati da fonti di luce naturali e distanti, come la luna e le stelle. Questi corpi celesti fungono da punti di riferimento stabili che consentono agli animali di mantenere una traiettoria rettilinea durante il volo notturno. Il loro sistema di orientamento sfrutta una strategia chiamata “orientamento trasversale”, in cui l’insetto mantiene un angolo costante rispetto alla posizione apparente della fonte luminosa (es. la luna) per muoversi in linea retta per lunghe distanze.

L’introduzione della luce artificiale ha innescato però un cortocircuito evolutivo: a differenza della luna, una lampadina è una fonte luminosa vicina e molto potente. Quando un insetto cerca di mantenere un angolo costante rispetto a una fonte luminosa tanto ravvicinata, la traiettoria che ne deriva diventa una spirale che lo porta a girare ripetutamente attorno alla luce, finendo spesso per urtarla o restarne intrappolato nei suoi dintorni. Questa dinamica è nettamente diversa da ciò che avviene con la luce naturale, spiegando così la tipica “danza” degli insetti intorno alla lampada o al lampione.

Fototassi: la risposta alla luce

Alla base del comportamento attrattivo verso la luce vi è il fenomeno della fototassi, ovvero la capacità degli organismi viventi di muoversi in risposta a uno stimolo luminoso. Negli insetti fototattici positivi, come falene e coleotteri, la luce rappresenta un segnale verso cui dirigersi. Il cervello degli insetti interpreta la luce come un possibile metodo per orientarsi, per trovare cibo o compagni, oppure per fuggire da predatori. In passato, l’utilizzo della fototassi era vantaggioso nella navigazione notturna, ma la rapida diffusione della luce artificiale — durante il XX secolo — ha creato nuovi stimoli che confondono le abitudini innate degli insetti.

Questa fototassi, tuttavia, non è universale: alcune specie di insetti sono attratte da una luce intensa, altre la evitano o mostrano risposte neutre in base alla loro ecologia e alle strategie di sopravvivenza sviluppate nei rispettivi habitat. Per esempio, insetti predatori o quelli più attivi nelle prime ore serali sono spesso meno attratti dalla luce rispetto alle falene strettamente notturne.

Influenza dello spettro luminoso e delle sorgenti artificiali

Non tutte le luci artificiali hanno lo stesso effetto sugli insetti. Ricerca scientifica ha dimostrato che lo spettro della luce emessa dalle sorgenti luminose è determinante nel modulare l’attrattiva sugli insetti. Le lampadine tradizionali (a incandescenza) e quelle a fluorescenza emettono una notevole quantità di radiazioni ultraviolette (UV), a cui gli insetti sono particolarmente sensibili. Le luci LED, invece, producono uno spettro più ristretto e tipicamente privo di radiazioni UV, risultando quindi meno attrattive per la maggior parte degli insetti. L’impiego di LED a tonalità calda (gialla o rossastra) riduce ulteriormente questo fenomeno, motivo per cui vengono spesso consigliati per l’illuminazione esterna in aree verdi o nei pressi di abitazioni.

Studi recenti hanno confermato che i LED attirano circa quattro volte meno insetti rispetto alle fonti luminose tradizionali, il che offre una scelta ecologicamente più sostenibile per ridurre l’impatto negativo dell’illuminazione su questi organismi.

  • Luce a incandescenza: ampio spettro, forte emissione UV, elevata attrattività per gli insetti.
  • Luce fluorescente: spettro simile a quello solare, attrattiva alta.
  • Luce LED bianca: spettro ristretto, meno UV, attrattiva moderata.
  • Luce LED calda: bassa attrattiva, preferibile nelle aree sensibili.

Conseguenze ecologiche e strategie di mitigazione

L’attrazione degli insetti per la luce artificiale non è solamente una curiosità naturalistica, ma ha importanti conseguenze sull’ecosistema. Molti insetti svolgono ruoli essenziali come impollinatori, decompositori o fonte di nutrimento per altre specie. Essere disorientati o intrappolati dalla luce artificiale può portare a una riduzione della sopravvivenza, maggiore esposizione ai predatori e alterazione dei cicli riproduttivi. In alcune aree urbane, si osserva una diminuzione delle popolazioni di falene e altre specie sensibili all’inquinamento luminoso, fenomeno denominato inquinamento luminoso o “pollutione luminosa” nelle scienze ambientali.

Per limitare l’impatto negativo della luce sulle popolazioni d’insetti, sono state proposte diverse strategie:

  • Utilizzare sistemi di illuminazione schermati e orientati verso il basso, per evitare la dispersione della luce verso il cielo e la vegetazione circostante.
  • Scegliere sorgenti LED a spettro ristretto e tonalità calde.
  • Adottare timer o sensori di movimento per limitare l’accensione delle luci solo quando necessario.
  • Favorire la creazione di aree “oscure” nei giardini e nella pianificazione urbana per offrire rifugi agli insetti nelle ore notturne.

Luce e comportamento adattativo: altre ipotesi

Oltre al disorientamento dovuto alla confusione tra luce naturale e artificiale, recenti studi suggeriscono che alcuni insetti possano essere spinti verso la luce per motivi secondari, come la ricerca di partner tramite segnali luminosi propri (si pensi alle lucciole) o il tentativo di evitare predatori che cacciano al buio. Tuttavia, il consenso scientifico individua nel sistema di orientamento perturbato dalla vicinanza e intensità della luce artificiale la causa principale dell’accumulo di insetti intorno alle fonti luminose.

Il comportamento degli insetti, quindi, rappresenta un adattamento antico divenuto inadatto al mondo iperilluminato della società moderna. Comprendere e rispettare i loro bisogni permette di ridurre le conseguenze negative sia per le popolazioni entomologiche sia per l’equilibrio degli ecosistemi urbani e rurali.

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